Ti piace l’architettura del futuro? (Spoiler: la Spagna Verde ha qualcosa da mostrarti)

Indovinello: cosa hanno in comune gli architetti Óscar Niemeyer, Renzo Piano, Frank O. Gehry e Álvaro Siza? Tutti loro hanno costruito alcune delle loro opere architettoniche più emblematiche in città della Spagna Verde. Quando diciamo “opere” ci riferiamo a edifici che si possono conoscere, in cui si può passeggiare, calpestare, fotografare e vivere in essi esperienze culturali e artistiche di prim’ordine.

Centro Niemeyer ad Avilés. Asturie

Di cosa ho bisogno di sapere sul Centro Niemeyer di Avilés?

Si tratta dell’unica opera dell’architetto brasiliano Oscar Niemeyer (uno degli artefici dell’impressionante città di Brasilia) in Spagna e della più importante che abbia mai realizzato in Europa, secondo le sue stesse parole. Il Centro Niemeyer è, inoltre, una delle ultime opere di questo architetto, che è morto all’età di 104 anni, appena 18 mesi dopo l’inaugurazione del complesso culturale di Avilés.

Così come accade a Bilbao o Santander, questo centro è l’audace risposta della città di Avilés a una domanda: cosa facciamo con questi terreni dedicati, per decenni, all’industria pesante e situati a appena un soffio dal vecchio Avilés?

Cosa non devo perdermi al Centro Niemeyer di Avilés?

Le sue dimensioni a misura d’uomo e il carattere riconoscibile della sua proposta architettonica (con quella torre così iconica, con l’impressionante auditorium o la cupola che emerge sulla piazza…) rendono facile la passeggiata anche a chi non abbia riferimenti precedenti. Allo stesso modo, è fondamentale conoscere in anticipo il programma delle attività poiché il Centro Niemeyer è uno spazio vivo con diverse mostre che si tengono contemporaneamente e un’intensa (e molto mutevole) programmazione di laboratori, teatro o cinema.

Un modo comodo per conoscerlo e impregnarsi del pensiero di Niemeyer? Attraverso le visite guidate per conoscere il centro.

Dove posso ottenere la migliore fotografia per i social media al Centro Niemeyer di Avilés?

  • Più che un “dove” raccomanderemo un “quando”: quando scende la notte, si accendono le luci e si può giocare con le ombre che queste proiettano sui fantasmi edifici di Niemeyer.
  • Più che una fotografia raccomanderemo un video: quello del “travelling” cinematografico che si ottiene a bordo del treno dei Cercanías a scartamento ridotto che va verso Llaranes e che mostra il Centro Niemeyer “muoversi” come se fosse un’astronave.

Centro Botín a Santander. Cantabria

Di cosa ho bisogno di sapere sul Centro Botín di Santander?

Che in questo luogo in cui regnano la pace e l’arte, a pochi metri dal cuore di Santander, anni fa c’era una intensa attività portuale e urbana: da qui passava una strada molto trafficata, ora interrata, e qui ci furono, per 200 anni, dei moli che furono fondamentali per lo sviluppo economico della città. Tutto ciò cambiò nel 2017 con l’inaugurazione del Centro Botín e del nuovo progetto della zona. Non solo scomparvero le auto ma, inoltre, crebbero gli ultracentenari Jardines de Pereda.

L’artefice del Centro Botín fu l’architetto Renzo Piano, Premio Pritzker nel 1998 e autore del Centre Georges Pompidou a Parigi. Piano accettò la sfida di costruire uno spazio che potenziasse la creatività e lo sviluppo culturale della Cantabria, e lo rivestì con migliaia di pezzi di ceramica madreperlata che avrebbero riflesso i toni del Cantabrico.

Cosa non devo perdermi al Centro Botín di Santander?

La prima cosa che conviene sapere è che l’esperienza del Centro Botín va oltre gli spazi interni e che le sue terrazze e passerelle costituiscono una parte più che importante della visita. Le viste panoramiche che offrono sulla baia di Santander o sulla città stessa sono anch’esse arte.

L’interno del Centro Botín è uno spazio vivo dedicato all’arte contemporanea in cui convivono diverse mostre allo stesso tempo. Uno dei suoi punti forti è il programma di attività, strettamente legato alle mostre temporanee (non esiste una collezione esposta permanentemente) e agli artisti: non sarà facile dimenticare la bellissima esperienza commissionata dall’artista giapponese Shimabuku in collaborazione con gli abitanti di Santander. Lo stesso è accaduto con quelle di Maruja Mallo, Roni Horn, le sculture di Joan Miró o quella di Picasso Ibero. Così, chissà quale esperienza artistica indimenticabile deve ancora arrivare?

I contenuti del Centro Botín possono essere vissuti anche nell’auditorium attraverso concerti, cinema e conferenze, per cui è sempre consigliabile approfondire il programma con anticipo.

Dove posso ottenere la migliore fotografia per i social media al Centro Botín di Santander?

  • Per una panoramica dell’edificio, dai Jardines de Pereda, con l’edificio di Renzo Piano che appare tra gli alberi e, sullo sfondo, la baia. Questa vista è ideale al tramonto, così come quella che si ottiene dal Palacete del Embarcadero.
  • Che ne dici di un travelling acquatico? Il traghetto che unisce Santander con Pedreña e Somo ti regalerà una vista perfetta sulla baia e sull’edificio di Piano che emerge davanti allo “skyline” di Santander. Se lo fai nelle prime ore del giorno avrai il sole a tuo favore.

Museo Guggenheim Bilbao, Bizkaia. PAESI BASCHI

Di cosa ho bisogno di sapere sul museo Guggenheim Bilbao?

Qualcosa che, più o meno, molte persone già conoscono anche solo per sentito dire: che la creazione del Guggenheim Bilbao non ha solo comportato il recupero di un immenso spazio industriale, ma è il simbolo più evidente della rinascita di Bilbao. Progettato dall’architetto canadese Frank O. Gehry e situato su terreni che per decenni ebbero uso industriale, il Guggenheim Bilbao è un elegante edificio rivestito di titanio che, a seconda di dove lo si guardi, sembra una vela colpita dal vento, un vascello o un fiore che dispiega i suoi petali.

Cosa non devo perdermi nel museo Guggenheim Bilbao?

Il Guggenheim Bilbao è un’opera architettonica che non solo deve essere osservata ma, molto importante, deve essere percorsa. Sia all’esterno che all’interno. Ed è proprio dall’esterno che bisogna conoscerlo anche in profondità, cercando le sculture più iconiche (“Puppy”, il cane fiorito di Jeff Koons, o “Mamá”, il ragno gigante di Louise Bourgeois) o esplorando i vari ambienti, dalle zone d’ombra sotto il ponte de La Salve alle aree verdi del settore occidentale.

E l’interno? Lì ci aspetta un altro mondo di sensazioni, sia negli spazi emblematici (come il patio principale o le terrazze) sia nelle opere più emblematiche. I migliori esempi forse sono l’enorme “The Matter of Time” di Serra (dove è possibile persino perdersi), l’installazione di Holzer in cui “piovono” parole, le sculture in granito e alabastro di Chillida o l’iconica tela gialla e rossa di Rothko.

Dove posso ottenere la migliore fotografia per i social media del Guggenheim Bilbao?

  • Chi vuole goderselo dall’alto deve solo salire sul ponte de La Salve per sorvolare il museo. Se queste viste non lo soddisfano, può prendere la funicolare di Artxanda per arrivare al belvedere di questo emblematico monte bilbaino e, da lì, ottenere una panoramica non solo del museo ma di tutta la capitale biscaglina.
  • Vedere (e fotografare o registrare) il museo Guggenheim attraverso i finestrini del tram è un vero piacere per la vista, oltre che un’esperienza turistica di prim’ordine.

Centro Gallego de Arte Contemporáneo a Santiago de Compostela, A Coruña. Galizia.

Di cosa ho bisogno di sapere sul Centro Gallego de Arte Contemporánea (CGAC)?

È il più veterano di tutti gli spazi di arte contemporanea di cui parliamo in questo post e uno dei pionieri in Spagna nel mettere in valore un quadrante dimenticato di una grande capitale. E non solo. Gran parte della grandezza architettonica del Centro Gallego de Arte Contemporáneo risiede nella sua capacità di creare un contrasto con l’ambiente. Sapevi che, a pochissimi metri da questo edificio d’avanguardia del XX secolo, si trova la chiesa gotica del convento di San Domingos de Bonaval, eretta nel XIII secolo? O che nell’ambiente più immediato c’è un tranquillo parco (quello di Bonaval)?

Tutto questo fu preso molto in considerazione dall’architetto portoghese Álvaro Siza al momento di progettare questo edificio che si fonde con l’ambiente e, allo stesso tempo, lo modernizza.

Cosa non devo perdermi nel Centro Gallego de Arte Contemporánea?

Le opere d’arte che espone di artisti galiziani, nazionali e internazionali e il modo in cui le espone: il contenitore creato da Siza è uno spazio accogliente e geometrico dall’estetica minimalista. In funzione dell’ora del giorno in cui lo si visita, l’effetto della luce attraverso le finestre trasforma completamente gli spazi e le opere che vi sono esposte.

Il gioco proposto da Álvaro Siza prosegue oltre i confini del museo stesso e si estende lungo e attraverso il vicino Parque de Bonaval, nel quale l’architetto, in collaborazione con Isabel Aguirre, ha integrato vari elementi dispersi (il convento citato, un giardino medicinale, rovine, sculture, un bellissimo querceto e il cimitero di Bonaval) per creare uno spazio unico.

Un ultimo segreto: sarebbe un peccato arrivare fino al CGAC e passeggiare per Santiago alla ricerca della migliore architettura d’avanguardia e non conoscere la sorprendente scala elicoidale (cioè a chiocciola) che si trova nel vicino convento di San Domingos de Bonaval. È barocca ma lascia stupito persino il più moderno!

Dove posso ottenere la migliore fotografia per i social media nel CGAC?

  • Nel punto in cui inizia la rua de Bonaval si ottiene una foto sorprendente: la facciata del CGAC che posa accanto al portale barocco del monastero di Bonaval. Cinque secoli di storia dell’architettura quasi abbracciati.
  • Dalla copertura dello stesso CGAC è possibile ottenere una panoramica molto rivelatrice sul centro storico di Santiago de Compostela e, naturalmente, sulla parte posteriore della facciata della Cattedrale con i due campanili che spezzano l’orizzonte. Se è durante il tramonto, otterrai un controluce molto potente, con le ombre della vecchia Santiago che ritagliano l’immagine.

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